Analisi efficiente della qualità dell’acqua: il ruolo di Agilent ADS 2 nel supportare la conformità alla Direttiva UE 2020/2184

15 Luglio 2025
agilent ads 2

La Direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità dell’acqua destinata al consumo umano ha innalzato il livello di esigenza in termini di risultati accurati, puntuali e conformi, soprattutto per il monitoraggio di elementi in tracce e contaminanti emergenti.

Agilent Technologies risponde a queste sfide con un flusso di lavoro ICP-MS completamente integrato, basato sul sistema avanzato di diluizione ADS 2, che migliora significativamente l’efficienza, la precisione analitica e la conformità normativa del laboratorio.

 

La spinta normativa: Direttiva UE 2020/2184

La Direttiva (UE) 2020/2184 aggiorna e rafforza le normative precedenti sulla qualità dell’acqua, introducendo limiti più severi per diversi elementi e aggiungendo nuovi parametri come l’uranio e le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).

I laboratori devono ora monitorare un numero maggiore di contaminanti a livelli di rilevabilità più bassi, spesso in matrici complesse come acque sotterranee o reflui industriali.

I sistemi ICP-MS di Agilent, in particolare il modello 7900, sono ideali per queste esigenze.
I limiti fissati dalla direttiva per elementi come il piombo (ridotto a 5 µg/L entro il 2036), il cromo (25 µg/L) e l’uranio (30 µg/L) sono facilmente rispettati grazie alla tecnologia UHMI (Ultra High Matrix Introduction) del 7900.

 

ADS 2: Automazione della precisione

Il sistema ADS 2 è un diluitore automatico a doppia siringa progettato per automatizzare tre operazioni fondamentali nel flusso di lavoro ICP-MS:

  1. Preparazione automatica degli standard di calibrazione. L’ADS 2 prepara curve di calibrazione multipunto a partire da uno o più standard di base, eliminando gli errori manuali e garantendo standard sempre freschi e privi di contaminazione.
  2. Diluizione prescrittiva. È possibile definire nel software i fattori di diluizione (da 2x a 400x); l’ADS 2 li esegue automaticamente prima dell’analisi. Una funzione particolarmente utile per campioni ad alta matrice come suoli o sedimenti, dove la diluizione manuale è lunga e soggetta a errore.
  3. Diluizione reattiva. Se un risultato supera l’intervallo di calibrazione o se i rapporti dello standard interno escono dai limiti accettabili, l’ADS 2 calcola e applica automaticamente la diluizione corretta. Questo evita ripetizioni di analisi e consente di ottenere dataset completi in un’unica corsa.

 

Sostenibilità ed efficienza dei costi

Oltre alle prestazioni analitiche, l’ADS 2 promuove la sostenibilità riducendo l’uso di plastica monouso (puntali, fiale, guanti) e minimizzando lo spreco di reagenti.
L’automazione abbassa anche il rischio di infortuni da movimenti ripetitivi e consente al personale di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.

Dal punto di vista economico, il sistema riduce il costo per campione abbattendo le ripetizioni, aumentando il throughput, abbassando il consumo di gas e limitando l’uso di materiali di consumo.
Una soluzione monofornitore semplifica inoltre acquisti, formazione e supporto, migliorando ulteriormente l’efficienza operativa.

 

Integrazione operativa e vantaggi

L’ADS 2 si integra perfettamente con i sistemi ICP-MS Agilent 7850, 7900 e ICP-OES 5800, 5900, tramite i software MassHunter e ICP Expert.

L’integrazione software include strumenti come il Conditions Calculator, il Timing Monitor e il sistema di Early Maintenance Feedback (EMF), che guidano lo sviluppo dei metodi, monitorano le prestazioni e riducono i tempi di fermo.

 

Conclusione

Il sistema avanzato di diluizione Agilent ADS 2 rappresenta un’evoluzione fondamentale nell’automazione ICP-MS. Integrando calibrazione, diluizione e analisi in un flusso di lavoro unico e semplificato, l’ADS 2 consente ai laboratori di soddisfare con sicurezza i requisiti rigorosi della Direttiva UE 2020/2184.

Che si tratti di analisi di acqua potabile, campioni ambientali o reflui industriali, l’ADS 2 garantisce risultati accurati e riproducibili, riducendo il lavoro manuale, i costi operativi e l’impatto ambientale.

 

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