
L’obiettivo è chiaro: sostituire ingredienti derivati dai combustibili fossili con un monomero bio-sourced e non tossico, ottenuto dal fruttosio tramite processi di chimica verde.
Il gruppo Michelin accelera sulla chimica verde: prende avvio in Francia la costruzione del primo impianto industriale dedicato al monomero bio-sourced 5-HMF (5-idrossimetilfurfurale), una molecola centrale per una vasta gamma di applicazioni industriali.
Michelin aveva reso noto a maggio 2025 un investimento di 60 milioni di euro per realizzare un’unità dimostrativa nel sito di Péage‑de‑Roussillon (piattaforma Osiris) con una capacità annua prevista di 3000 tonnellate.
Ora i lavori sono ufficialmente partiti. Il progetto denominato CERISEA (Competitive production of HMF and derivatives for an Eco-designed and Resilient Industry towards Sustainable European Autonomy) vede in prima fila Michelin nel consorzio guidato e conta 12 partner: il lancio dei lavori segna un passo concreto nella realizzazione dell’impianto europeo per la produzione su scala industriale di 5-HMF.
L’obiettivo è chiaro: sostituire ingredienti derivati dai combustibili fossili con un monomero bio-sourced e non tossico, ottenuto dal fruttosio tramite processi di chimica verde. Michelin lo definisce un «gigante dormiente» per via della versatilità e del potenziale impatto che questa molecola può avere nell’ambito delle materie prime chimiche europee.
L’impianto, che sarà il più grande del mondo per questa tipologia di molecola, avrà capacità di 3000 tonnellate all’anno, e la sua messa in servizio è prevista nel 2026. La produzione su scala europea permetterà a Michelin di garantire le proprie catene di fornitura (in particolare per le resine della divisione ResiCare) e di abbassare i costi, aprendo al contempo la porta a nuovi mercati, quali resine, costruzioni, trasporti, aeronautica, elettronica.
Il progetto CERISEA è sostenuto al livello europeo: 20 milioni di euro di contributo dalla Circular Bio‑based Europe Joint Undertaking (CBE JU) su un investimento totale di 60 milioni. In Francia è co-finanziato dalla Agence de la transition écologique (ADEME) nell’ambito del programma «France 2030».
Secondo Michelin il potenziale mercato europeo per 5-HMF potrebbe superare le 40.000 tonnellate entro il 2030, con possibilità di replicare unità da 20.000 tonnellate in licenza presso altri siti industriali in Europa.
L’avvio effettivo dei lavori risulta dunque un segnale importante: un vero e proprio “cantiere in corso” per una chimica verde europea che punta sull’autonomia delle filiere. Per Michelin, rappresenta anche un ulteriore passo nella strategia che punta a essere «all-sustainable actor», cavalcando competenze nei materiali ingegnerizzati e nei compositi per contribuire in modo decisivo alla transizione ambientale.
fonte: Michelin



