Misura della pressione per serbatoi ventilati o pressurizzati

21 Settembre 2016

Il sistema Castello proposto da Keller rappresenta uno strumento semplice da usare per la misura della pressione sul fondo dei serbatoi mediante la quantità di liquido residuo. Basta premere un pulsante e il microprocessore può calcolare il dato grazie alle informazioni sulla forma e sulle dimensioni del serbatoio. Sul display LED a 5 cifre apparirà la quantità residua del contenuto del serbatoio

 

Castello deve essere configurato usando un PC e un software intuitivo, affinché il livello di riempimento, che definisce la pressione, possa essere convertito in una certa quantità di riempimento. L’operatore deve fornire alcune informazioni: inizialmente deve selezionare la forma del serbatoio; successivamente occorre inserire le dimensioni del serbatoio e il peso specifico del liquido.

Il programma ha in memoria le forme di serbatoio più comuni, ma consente all’operatore di “creare” una qualsiasi forma introducendo alcuni parametri in una tabella specifica. Castello è dotato unicamente di sensori della pressione assoluta; in questo modo vengono evitati i possibili problemi connessi alla misurazione della pressione relativa, mediante l’uso di cavi con capillari aperti.

L’alloggiamento del sistema contiene un sensore di pressione dell’aria, con un intervallo di valori tra 0,8 e 1,2 bar assoluti. I sensori per la misura della pressione idrostatica che si trovano sul fondo del serbatoio sono invece calibrati da 0,8 a 1,8 bar assoluti (in caso di serbatoi con un massimo di 5 metri di altezza) oppure da 0,8 a 2,3 bar assoluti (per serbatoi alti fino a 10 metri). Il valore della differenza di pressione, calcolato dal microprocessore di controllo, costituisce la pressione idrostatica relativa.

Per individuare il contenuto di un serbatoio pressurizzato, il sistema impiega la differenza tra le misure ottenute da due sensori di pressione assoluta posti in cima e sul fondo del serbatoio. Castello assicura una precisione complessiva di circa 2 mbar, grazie a una speciale procedura computerizzata di calibratura e di compensazione per i sensori di pressione. I coefficienti per tale calcolo sono salvate nelle memorie EEPROM dei sensori: in ogni operazione di misura il microprocessore li usa per il calcolo dei valori della pressione.

 

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