Batteri “predatori” producono bioplastiche

7 Febbraio 2017
bioplastiche

Un team di scienziati del Centro di ricerca biologica (CIB-CSIC) di Madrid ha sviluppato un nuovo processo che utilizza dei batteri per ottenere delle bioplastiche

 

La nuova procedura permette di avere delle bioplastiche a base PHA (poli-idrossi-alcanoati), mediante l’utilizzo di “batteri predatori” che estraggono i bioprodotti da altri batteri. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scientific Reports a firma di Virginia Martínez, che ora lavora come ricercatrice nella società biotech danese Evolva, dopo aver collaborato con il centro di ricerca spagnolo.

Secondo la dott.ssa Martínez, esistono dei batteri che sono in grado di produrre e accumulare biopolimeri fino al 90% del loro peso, ma il materiale contenuto all’interno delle cellule è difficile da estrarre per fini industriali: per ovviare a questo problema vengono utilizzati prodotti detergenti e distruttori  cellulari, ma il processo è poco sostenibile e poco efficiente, in termini di resa, costi e danni all’ambiente.

I ricercatori spagnoli hanno pensato di risolvere questo problema in modo semplice e geniale, affidando il compito di dissolvere il batterio produttore ad un batterio “predatore”, il Bdellovibrio bacteriovorus, modificato geneticamente per assolvere meglio questa funzione. Il processo messo a punto dal team del CIB è anche pulito dal punto di vista ambientale, poiché richiede un unico passaggio senza la necessità dell’utilizzo di prodotti dannosi e tossici.

Sempre secondo la dott.ssa Martínez, questa tecnica avrebbe già attirato l’interesse di alcune aziende, infatti potrebbe il metodo potrebbe essere utilizzato per la produzione di bioplastiche a fini commerciali o di qualsiasi altro composto intracellulare. Il processo e la sua applicazione sono innovativi: è la prima volta in assoluto che si decide di utilizzare una strategia basata su un batterio predatore come alternativa all’estrazione di prodotti intracellulari di interesse industriale.

Scheda azienda

© Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

materie prime critiche Iren

Nasce RigeneRare, l’hub italiano per il recupero e il riutilizzo delle materie prime critiche e dei metalli preziosi

La piattaforma proposta dal Gruppo Iren intende diventare il punto di riferimento a livello nazionale per lo sviluppo sostenibile della...

celle per batterie BASF and WHW Recycling

BASF e WHW Recycling rendono la produzione delle celle per batterie ancora più sostenibile

I minerali che ne derivano potranno essere riutilizzati come materie prime per la produzione di nuovo materiale.

accadueo 2024

ACCADUEO, l’85% dello spazio disponibile già prenotato

Sono aperte le registrazioni alla manifestazione internazionale per i professionisti del settore idrico, in scena dal 27 al 28 novembre...

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60 Editrice Industriale è associata a:
Anes
Assolombarda

IndustryChemistry

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60

Se vuoi diventare nostro inserzionista, dai un’occhiata ai nostri servizi.
Scarica il mediakit per maggiori dettagli in merito.

La nostra certificazione CSST WebAuditing

Editrice Industriale è associata a: Anes  Assolombarda