NOI Techpark raddoppia a Brunico

22 Maggio 2023
Brunico

Il nuovo NOI Techpark di Brunico ospita oltre 73 mila m3 di innovazione e ricerca, laboratori sulla green mobility, un corso universitario dedicato alla produzione sostenibile e un innovativo sistema di stoccaggio dell’idrogeno.

 

Futuro della mobilità e produzione sostenibile: così il nuovo polo di Brunico accelera l’innovazione green dell’automotive e scommette sull’idrogeno.

 

 

L’hub, realizzato con un investimento da 32 milioni di euro, nasce per volere della Provincia Autonoma di Bolzano e dall’esperienza di NOI Techpark, il polo dell’innovazione dell’Alto Adige, già attivo da cinque anni a Bolzano, che ora raddoppia il suo modello guardando a un settore che incide per oltre il 50% sull’export altoatesino, con i partner unibz e la rete Automotive Excellence Südtirol (AES), che raccoglie le aziende del settore.

L’interazione tra le competenze di ricerca a livello locale, lo scambio con le aziende dell’industria e del commercio della provincia e il lavoro di rete con i partner di ricerca internazionali giocheranno un ruolo essenziale per il NOI Techpark di Brunico.

Un hub che si ispira all’esperienza del NOI Techpark di Bolzano che oggi mette a sistema 3 istituti di ricerca, 45 laboratori scientifici e di prototipazione, 30 startup, 63 aziende e più di mille persone. Talenti e tecnologie insieme per innovare ispirandosi alla natura (NOI sta infatti per Nature of Innovation) nei settori Green, Food & Health, Digital e Automotive/Automation.

Il nuovo centro di competenza di Brunico rafforzerà l’impegno nella ricerca e nell’innovazione in campo Automotive, settore strategico per l’economia altoatesina visto che un’auto su tre nel mondo monta componenti prodotti in Alto Adige. L’hub è stato fortemente voluto dalla rete AES, che riunisce le aziende più importanti per le forniture automobilistiche con sede in Alto Adige. Realtà come abuscom, Alupress, Autotest, GKN Sinter Metals, GKN Driveline, Intercable e Tratter Engineering che per prime hanno richiesto un luogo in cui connettere attori della ricerca e della produzione per accelerare l’innovazione sulla mobilità del futuro.

“Il NOI Techpark di Brunico nasce dall’ascolto del territorio e delle sue esigenze, rispondendo una richiesta forte delle aziende locali. Ed è pensato come un luogo per tutta la comunità, in cui costruire il futuro a partire dalla valorizzazione delle risorse presenti – dichiara Helga Thaler, presidente di NOI Techpark.

“Con l’apertura del NOI Techpark di Brunico scommettiamo su una nuova mobilità, sempre più intelligente e a basso impatto ambientale. E lo facciamo, rafforzando ulteriormente la competitività del distretto pusterese – dichiara Ulrich Stofner, direttore di NOI Techpark. E aggiunge – Nel NOI Techpark di Brunico sono presenti tutte le componenti di un parco scientifico e tecnologico: le aziende, la formazione di alto livello e la ricerca con i suoi laboratori e i suoi talenti. Un progetto che vuole essere protagonista di un’evoluzione epocale, quella della mobilità sostenibile”.

Una parte decisiva del finanziamento – 18 milioni di euro – è stata ottenuta tramite le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione – FSC (2014-2020) nell’ambito del Programma sviluppo e coesione (PSC) della PA di Bolzano.
“Un fondo nazionale istituito per contribuire a rafforzare l’intesa economica, sociale e territoriale sostenuta dalla politica di coesione dell’Unione europea, nell’interesse comune della promozione dello sviluppo sostenibile. Oltre alle risorse dei Fondi strutturali dell’Unione Europea e al PNRR, questo fondo è una terza via complementare di politica di coesione nazionale, che contribuisce a sostenere gli investimenti nel settore ambientale e dunque anche importanti progetti, come questo di Brunico, per il trasporto e la mobilità sostenibile” – conferma Roberta Ceccaroni, Delegata del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri nel Comitato di sorveglianza del Programma.

Riduzione delle emissioni, conversione all’elettrico, auto a idrogeno, guida autonoma, connected cars: sono solo alcune delle sfide con cui il settore automotive è chiamato a confrontarsi e per cui l’upskilling e il reskilling del capitale umano sarà fondamentale.

Per questo, la collaborazione tra AES e Libera Università di Bolzano, già attiva con il programma di studio duale di Ingegneria Industriale Meccanica, è stata ulteriormente rafforzata con l’istituzione di una cattedra convenzionata per la ricerca nel campo della produzione sostenibile sotto la direzione del Dr. Erwin Rauch, professore associato di Sistemi di Produzione e Tecnologie di Fabbricazione per unibz, già visiting scientist negli Stati Uniti e in Asia, tra i 2% Top Scientists di Stanford e vincitore del Premio per la Ricerca dell’Alto Adige nel 2019.

Dalla cattedra nascerà il Sustainable Manufacturing Lab, un laboratorio che oltre a svolgere attività di ricerca con partner internazionali, sosterrà le imprese locali nella trasformazione green. In particolare, le ricerche si concentreranno su: economia circolare nella produzione, efficienza energetica e delle risorse nei processi produttivi, decarbonizzazione, fabbriche eco-intelligenti e integrazione delle persone nella produzione.

“La neutralità climatica nella produzione è un obiettivo molto ambizioso a cui stiamo lavorando. Per garantire che l’Alto Adige possa rimanere competitivo nel settore, la conoscenza e l’innovazione attraverso la ricerca sono strumenti indispensabili”, afferma Klaus Mutschlechner, presidente di Automotive Excellence.

“Lo scambio tra le aziende e il personale di ricerca della sede di Brunico sarà fondamentale – aggiunge la prof.ssa Ulrike Tappeiner, presidente della Libera Università di Bolzano – Siamo lieti di aver nominato il prof. Erwin Rauch alla guida di questo progetto attraverso il quale vogliamo anticipare i grandi temi della Produzione 4.0, generando risultati rapidamente applicabili nelle imprese”.

“L’Alto Adige è una regione in cui la sostenibilità è in cima alla lista delle priorità anche per il settore produttivo e industriale. Sono impaziente di svolgere ricerche con un impatto a livello locale, per capire con le aziende come contribuire a una produzione più sostenibile. Il NOI Techpark di Brunico offre tutto ciò che si può desiderare: un luogo che diventerà un punto di riferimento per la ricerca applicata alle imprese – conferma Erwin Rauch, professore associato di Sistemi di Produzione e Tecnologie di Fabbricazione per unibz.

E per toccare con mano i progetti già in corso, durante l’inaugurazione è stata ricreata una stazione di virtual reality con la quale i visitatori e le visitatrici si sono potuti immergere nel mondo della tecnologia e della produzione sostenibile.

Il NOI Techpark di Brunico aggiunge alla scommessa sulla mobilità quella sull’idrogeno, altro ambito strategico per un territorio ricco di centrali idroelettriche quale è l’Alto Adige. Sul tetto dell’edificio, infatti, è stato installato un impianto fotovoltaico che cattura l’energia solare e la converte in elettricità. L’energia raccolta che non viene immediatamente utilizzata dalla struttura viene impiegata per estrarre atomi di idrogeno dalle riserve d’acqua.

Quando serve, l’idrogeno immagazzinato può essere utilizzato per generare nuovamente elettricità attraverso la reazione chimica con l’ossigeno in una cella a combustibile. Una tecnologia innovativa che colma in modo efficiente il divario temporale tra la produzione e il consumo di elettricità nell’ambito delle energie rinnovabili.

L’idrogeno viene stoccato in appositi serbatoi che contengono una polvere di metalli sinterizzati che legano gli atomi di idrogeno separati dall’acqua da un elettrolizzatore. Ogni serbatoio contiene 10 kg di idrogeno, complessivamente 1200kwh di energia. La pressione all’interno dei serbatoi è di soli 40 bar, a differenza dei serbatoi tradizionali che solitamente sono sottoposti a una pressione di 700 bar. Il NOI Techpark di Brunico è una delle prime realtà al mondo a realizzare un impianto simile in centro città, dato che il sistema innovativo consente un utilizzo estremamente sicuro e privo di rischi.

 

 

Scheda azienda

© Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

Acqua & Sole

Un esempio di eccellenza di agricoltura circolare: il caso Acqua & Sole

Visita all’impianto di Centro di recupero di elementi nutritivi di Vellezzo Bellini che produce fertilizzanti rinnovabili, biogas e biometano. Acqua...

CCUS impianto augusta

Cattura e stoccaggio della CO2 nel mare, anche un'italiana fra le 5 start-up promotrici delle CCUS

Le tecnologie CCUS - Carbon Capture, Utilization and Storage - impediscono alla CO2 di liberarsi nell'aria e possono essere uno...

Aliplast impianto

Riciclo delle plastiche rigide, al via i lavori per la realizzazione del nuovo impianto Aliplast a Modena

Con un investimento di circa 50 milioni di euro, il Gruppo Hera realizzerà un impianto tra i più innovativi d’Europa...

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60 Editrice Industriale è associata a:
Anes
Assolombarda

IndustryChemistry

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60

Se vuoi diventare nostro inserzionista, dai un’occhiata ai nostri servizi.
Scarica il mediakit per maggiori dettagli in merito.

La nostra certificazione CSST WebAuditing

Editrice Industriale è associata a: Anes  Assolombarda