Qualità e sicurezza in materia di rifiuti industriali: nasce Smaltimento 3.0

24 Novembre 2022
smaltimento 3.0

‘Smaltimento 3.0’ è il primo impianto di controllo non invasivo progettato per risolvere tutte le problematiche relative allo smaltimento di rifiuti di origine cantieristica.

 

Uno dei problemi più grandi, che colpisce il settore dello smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi da costruzione e demolizione, è legato alla tracciabilità degli stessi e, come diretta conseguenza, alla sicurezza durante le fasi di lavorazione e trasporto.

 

Troppo spesso, infatti, accade che autorità locali ed europee si trovino a dover intervenire a causa di materiali che circolano sulle strade senza rispettare gli standard di sicurezza e tutela ambientale imposti dalla legge, rendendo difficoltosa una corretta gestione di tali rifiuti. ‘Smaltimento 3.0′ è il primo impianto sviluppato e brevettato per garantire qualità, tracciabilità e sicurezza.

 

Che cos’è? 

‘Smaltimento 3.0’ è un impianto automatico per il controllo di rifiuti speciali ed urbani, sia sfusi che in contenitori (quali ceste, fusti, big bags), attualmente strutturato per un la gestione di lane minerali ed amianto friabile.  Attraverso la tecnologia a Raggi X e grazie ad un sistema di tracciabilità con tecnologia RFID, QRcode e barcode, l’impianto permette di selezionare, controllare ed eventualmente scartare dalla linea di lavorazione, tutti i contenitori che contengono materiali non conformi, al di sopra di una percentuale prestabilita, o non afferenti al ciclo di lavorazione in corso.

L’obiettivo di questo processo di controllo non invasivo, primo nel suo genere, per i rifiuti di origine cantieristica, è quello di creare una filiera di lavorazione e di trattamento in cui si riesca a valutare l’integrità e la qualità dei materiali, garantendo una tracciabilità completa, dal sito produttivo fino al sito di conferimento. Questo comporta sicuramente un netto incremento della sicurezza durante le lavorazioni successive e del trasporto di tali materiali, con l’obiettivo ultimo di ottenere un rifiuto che potrà essere rigenerato e riciclato.

‘Smaltimento 3.0’ nella configurazione installata presso lo stabilimento di Orac’è a Cirimido è in grado di controllare e formare balle pressate, formate a seconda del rapporto peso volume da circa 8/10 big bags. Il sistema RFID inoltre permette di tracciare ogni big bag dal luogo di produzione fino alla discarica finale, verificando il contenuto degli stessi tramite collegamento ad una piattaforma ‘in cloud’.

Oltre a garantire al rifiuto una qualità tale da minimizzare qualsiasi problematica nelle fasi di smaltimento in discarica, l’impianto è stato pensato anche per fornire un rifiuto che potrà essere sottoposto a recupero. È di assoluta importanza infatti oggi rispondere alla reale necessità, non più rinviabile, di rigenerare gli scarti passando da un modello di economia lineare ad uno circolare.

 

Ma qual è l’ulteriore eccezionalità dell’impianto ‘Smaltimento 3.0’?

Oltre ai benefici in termini di gestione del rifiuto, non sottovalutare il fatto che i controlli non invasivi consentono, anche nelle fasi di gestione presso l’impianto di stoccaggio, di garantire elevati standard di tutela ambientale e di sicurezza per i lavoratori.

Risulta quindi evidente che sia il destinatario finale che il produttore del rifiuto prediligano gestire i rifiuti con garanzia di qualità, di tutela ambientale e della salute e di tracciabilità. L’alternativa, ad oggi, è invece una ‘qualità’ figlia di controlli ‘sommari’.

 

Quali possono essere gli sviluppi di ‘Smaltimento 3.0’?

La tecnologia e le procedure sviluppate da Orac’è possono rappresentare modello ed ispirazione, per gli operatori del settore, per il legislatore e per le autorità competenti, nella definizione di standard qualitativi che i soggetti interessati a tali problematiche possono applicare.

Fermo restando i capisaldi e i principi ispiratori, uno dei punti di forza è dato dal fatto che il sistema è completamente scalabile e personalizzabile a qualsiasi realtà e tipologia di rifiuti.

 

‘Smaltimento 3.0’ la filiera

La filiera di lavorazione attualmente implementata presso l’impianto di Cirimido, è formata, in estrema sintesi, dai seguenti macro-processi:

  • Accettazione ed etichettatura del rifiuto in ingresso;
  • Ispezione del rifiuto per mezzo di scanner a raggi X (Green Scan);
  • Separazione del rifiuto non a norma in funzione delle campagne di lavorazione o delle specifiche qualitative;
  • Ri-lavorazione e ri-etichettatura del rifiuto non conforme;
  • Pressatura dei rifiuti conformi per ottimizzare la gestione dei conferimenti.

 

Green Scan

Al fine di sviluppare uno scanner a raggi X che sia in grado, in completa autonomia, di separare i rifiuti a specifica da quelli che non rispettano gli standard qualitativi, è stata portata avanti una collaborazione commerciale tra due importanti realtà italiane. Orac’è e Gilardoni infatti hanno siglato un accordo per lo sviluppo e la commercializzazione del Green Scan, lo scanner a raggi X utilizzato in ambito ambientale.

Il progetto è stato cofinanziato con BANDO AL VIA di Regione Lombardia.

 

 

 

 

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