Il reattore a fusione JT-60SA sarà in parte italiano

13 Gennaio 2017

È partito in Giappone l’assemblaggio del reattore sperimentale a fusione nucleare, che vede l’Italia fra i protagonisti del progetto con l’Enea e l’industria. Il reattore sperimentale si chiama JT-60SA e la sua costruzione, da completare nel 2018, rientra nel progetto BroaderApproach, un accordo tra Europa e Giappone da 860 milioni di euro finalizzato ad accelerare la ricerca mondiale sulla fusione nucleare.

 

La costruzione è iniziata a Naka, a 100 chilometri da Tokyo, e proprio oggi iniziano le operazioni per assemblare il sistema magnetico, il cuore del reattore. Come per Iter, l’altro grande reattore sperimentale a fusione in costruzione in Europa, l’obiettivo di JT-60SA è quello di generare energia riproducendo le reazioni di fusione che avvengono nel cuore del Sole.

A rappresentare l’Italia, accanto al Consorzio Icas coordinato dall’Enea, ci sono aziende leader del settore come Asg Superconductors, Walter Tosto, Ocem Energy Technology ePoseico.

Federico Testa, presidente dell’Enea, ha dichiarato che si tratta di “un risultato di grande rilievo per l’Italia e per l’Enea in termini di ricadute scientifiche, economiche e di competitività”, precisando che “la fornitura di componenti avanzate dalle nostre industrie di punta ha superato ampiamente il miliardo di euro” e “il nostro Paese ha conquistato un livello di eccellenza in questa grande sfida tecnologica”.

Nove delle 18 bobine dei magneti sono costruite in Italia, dalla Asg Superconductors di Genova. Ognuna è alta otto metri, larga tre e pesa 16 tonnellate. Sempre a Genova sono state inglobate nelle strutture di contenimento realizzate dalla Walter Tosto, con la supervisione dell’Enea. La prima di esse “è già in Giappone e la seconda arriverà entro fine gennaio”, ha detto Aldo Pizzuto, direttore del dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare dell’Enea. Sono state chiamate ‘Roberta’ e ‘Eleonora’, come le figlie di due ricercatori Enea, mentre le altre due bobine che sono in Francia in fase di test sono dedicate alle attrici Annie Girardot e Brigitte Bardot.

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