Approvato da FDA il primo “pancreas artificiale” per diabete di tipo I

3 Ottobre 2016
pancreas artificiale

Quest’approvazione rappresenta un importante sviluppo nella storia dei trattamenti contro il diabete di tipo I e rappresenta un successo, dopo anni di studio. Oggi siamo dunque sempre più vicini a un circuito chiuso completamente automatizzato

 

La medicina sta studiando la possibilità di sviluppare un pancreas artificiale, in grado di svolgere le medesime funzioni biologiche dell’organo umano. I progressi di queste ricerche sono stati discussi recentemente a Roma al convegno dal titolo “Meet the Scientist. La rivoluzione tecnologica nel diabete”, organizzato da Medtronic Italia, da trent’anni attiva in questo progetto.

Nel nostro Paese vivono circa 250mila malati di diabete di tipo 1 e, di questi, 20mila hanno meno di 18 anni. Questo tipo di diabete impedisce al pancreas di produrre insulina; per compensare questa mancanza, i pazienti devono dunque iniettarsi questa sostanza quotidianamente e per tutta la vita. In Italia sono solo 1.300 i malati che utilizzano tecnologie intelligenti per la microfusione di insulina, come è emerso dal recente incontro “Meet the Scientist. La rivoluzione tecnologica nel diabete”, organizzato da Medtronic Italia.

All’evento hanno preso parte – tra gli altri – Francine Kaufman, Chief Medical Officer e Vice President di Medtronic Diabete, Claudio Tubili, Responsabile Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma, Fortunato Lombardo, ricercatore universitario dell’UOC di Clinica Pediatrica AOU G. Martino di Messina e Coordinatore del Gruppo di Studio del Diabete della Società Italiana di Diabetologia Pediatrica e Luigi Morgese, direttore della Divisione Diabete di Medtronic Italia.

In attesa dell’arrivo che venga creato un “pancreas artificiale”, completo di tutte le funzionalità dell’organo umano, Medtronic Italia propone un sistema integrato in grado di favorire la prevenzione circa l’80% degli eventi ipoglicemici. Si tratta di Medtronic MiniMed 640G, un microinfusore che monitora costantemente i valori di glucosio, che possono essere visualizzati sul display a colori, sospendendo in automatico – quando occorre – l’erogazione dell’insulina. In questo modo si prevengono le ipoglicemie.

“Il sistema MiniMed 640G”, ha affermato Francine Kaufman nel corso dell’incontro, “è disponibile in Europa e in Italia, ma non ancora negli Stati Uniti“. Luigi Morgese, invece, ha sottolineato che “le tecnologie intelligenti applicate al diabete si integrano in questi percorsi e migliorano la gestione della terapia insulinica, prevengono le ipoglicemie, riducendo gli episodi, spesso notturni, del 75%. In Italia mondo clinico, pazienti, industria e istituzioni devono abbattere le barriere che riducono e limitano la conoscenza delle terapie disponibili. La sua adozione può contribuire a migliorare, in appropriatezza, la vita di molte persone e la gestione dei percorsi di cura, riducendo complicanze e migliorando esiti e costi”.

 

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