Assegnato il Premio Nobel per la Fisica 2016

19 Ottobre 2016
Premio Nobel per la Fisica 2016

A differenza dei pronostici – che sembravano dare vincente la scoperta delle onde gravitazionali –, il Nobel per la Fisica quest’anno è andato ai tre studiosi inglesi David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz. Secondo la motivazione ufficiale dell’Accademia reale svedese delle scienze, “hanno contribuito a comprendere i comportamenti esotici della materia”

 

Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz sono stati insigniti del Premio Nobel per la Fisica 2016 per le loro importanti ricerche nell’ambito della materia esotica nel mondo quantistico e per le loro scoperte delle transizioni di fase topologiche della materia.

I tre fisici britannici vincitori del Nobel hanno iniziato le loro ricerche sulla materia nei primi anni Settanta. In particolare, hanno scoperto un mondo prima di loro non conosciuto in cui la materia assume degli stati insoliti. Si sono serviti di metodi matematici avanzati per analizzare questi stati inusuali della materia, come quello della “superconduttività”. Si tratta del fenomeno per cui, sotto una determinata temperatura, alcuni speciali materiali hanno resistenza nulla al passaggio della corrente elettrica. Furono soprattutto Kosterlitz e Thouless ha ribaltare la teoria prima in voga nella comunità scientifica, secondo cui non era possibile che la “superconduttività” si verificasse nei materiali sottili e a comprendere quale fosse il meccanismo secondo cui essa scompare man mano che la temperatura cresce. Grazie ai tre ricercatori dunque è progredita la nostra conoscenza dei superconduttori, dei superfluidi (liquidi in cui non si genera attrito tra le molecole) e delle sottili pellicole magnetiche. Negli anni Ottanta, invece, Haldane ha scoperto come utilizzare i concetti propri della topologia (il ramo della matematica che studia le proprietà che cambiano per passi discreti) per studiare le proprietà di catene di piccoli magneti che si trovano in determinati materiali.

In un vicino futuro, gli studi dei tre fisici potrebbero trovare applicazione in alcuni ambiti della scienza dei materiali e nel campo dell’elettronica (per esempio, nei “computer quantistici”).

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