Sapio, al via i lavori del primo impianto di idrogeno rinnovabile a 500 bar in Italia

11 Luglio 2025
idrogeno rinnovabile 500 bar

Il progetto dell’Hydrogen Valley di Venezia prevede la realizzazione da parte di ECO+ECO di un parco fotovoltaico da 2 MW per alimentare l’impianto di idrogeno con energia rinnovabile e l’installazione nello stabilimento di Sapio di un elettrolizzatore di 5 MW per la produzione di circa 500 ton/anno di h2 rinnovabile.

 

Si è tenuta l’8 luglio nello stabilimento Sapio a Porto Marghera la “posa della prima pietra” dei lavori per la realizzazione del primo impianto di idrogeno rinnovabile a 500 bar in Italia.

Il progetto è stato candidato da Sapio ed ECO+ECO al bando Hydrogen Valley in Aree industriali Dismesse, pubblicato nell’ambito del PNRR, ed ha ricevuto un finanziamento complessivo di circa 17 mln €, di cui 14 mln € per l’impianto di elettrolisi e di compressione a 500 bar di Sapio e 3 mln € per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di ECO+ECO, parte del gruppo Veritas, la multiutility veneta.

“È con grande orgoglio ed emozione che oggi diamo ufficialmente inizio ai lavori per la realizzazione del nuovo impianto di idrogeno a zero emissioni nello stabilimento Sapio a Porto Marghera alla presenza del Ministro Foti” – spiega Alberto Dossi, Presidente del Gruppo Sapio – “Un progetto che guarda al futuro con radici profonde nel nostro passato: Sapio, infatti, produce idrogeno dal 1922. Tra il 2024 e il 2026 abbiamo previsto investimenti per circa 40 milioni di euro che riqualificano il nostro stabilimento, generando indotto economico, nuovi posti di lavoro e stimolando ulteriori investimenti privati. Investimenti che costituiscono inoltre il primo tassello per la creazione di un hub energetico strategico nell’area, capace di rivitalizzare Porto Marghera e renderla più attrattiva per attività industriali, logistiche e di ricerca e sviluppo in chiave sostenibile”.

Quando un’azienda ha 103 anni di storia come Sapio abbiamo davanti agli occhi la prova di come fare industria sia possibile se c’è tenacia, competenza, innovazione e ricerca” – dichiara Tommaso Foti, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR – “Proprio la posa della prima pietra per la quale siamo qui oggi è direi la realizzazione di un miracolo che ha visto anche il superamento degli ostacoli legati agli iter autorizzativi per il raggiungimento di un obiettivo comune: realizzare l’Hydrogen Valley. Sapio è l’esempio dell’Italia del fare”.

Come ha spiegato il direttore dello stabilimento Sapio di Porto Marghera, Domenico Russo, il progetto dell’Hydrogen Valley di Venezia ha l’obiettivo primario di innescare e supportare i processi di decarbonizzazione nel mondo. Questo prevede:

  • la realizzazione da parte di ECO+ECO di un parco fotovoltaico da circa 2 MW dedicato e connesso direttamente all’impianto di produzione di idrogeno, con lo scopo di alimentare lo stesso con energia elettrica rinnovabile;

  • l’installazione nello stabilimento di Sapio di un elettrolizzatore di 5 MW per la produzione di circa 500 ton/anno di idrogeno rinnovabile;

  • la creazione di un hub logistico per l’impiego di carri bombolai ad alta pressione, con l’obiettivo di ridurre l’impatto del trasporto dell’idrogeno, sia in termini emissivi sia economici. I nuovi carri bombolai avranno una pressione di riempimento di 500 bar e potranno infatti trasportare una quantità di idrogeno maggiore rispetto all’attuale soluzione con carri a 200 bar, permettendo di aumentare la quantità di idrogeno per ogni trasporto e di ridurre il numero di viaggi.

Tra gli interventi anche il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che ha sottolineato “come Porto Marghera stia attraendo funzioni e specializzazioni che includono anche nuove categorie e nuove professionalità. Creiamo così occasioni di crescita e sviluppo per il futuro dei nostri giovani”, il Presidente dell’Autorità Portuale Fulvio Lino Di Blasio e l’Assessore regionale Roberto Marcato, il quale ha evidenziato come questo sia l’esempio di un’attività corale dove tutti hanno lavorato con un unico obiettivo: spingere la transizione energetica e ambientale nella quale la Regione Veneto crede molto. Il completamento dell’opera, come da bando del PNRR, è previsto entro il 30 giugno 2026

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