
Alla vigilia di Hydrogen Expo di Piacenza, la nostra redazione intervista il presidente di Hydrogen Europe Research per fare il punto sulla situazione europea e italiana della filiera dell’idrogeno, elemento strategico per il net zero.
L’idrogeno è uno dei protagonisti della transizione energetica, uno dei vettori sostenibili a cui l’Italia e l’Europa guardano con interesse perché la sua produzione nella forma green (da fonti rinnovabili) costituisce un modello di energia pulita.
L’idrogeno, infatti, è un elemento chimico che, durante la combustione, produce vapore acqueo e non anidride carbonica. Le sue potenzialità sono riconosciute dall’Unione Europea, che l’ha posto al centro della sua politica energetica come elemento strategico per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050.
Alla vigilia della principale mostra-convegno italiana dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, Hydrogen Expo di Piacenza, la nostra redazione di IndustryChemistry.com ha intervistato il dott. Luigi Crema, presidente di Hydrogen Europe Research – la più importante organizzazione europea di ricerca nel campo dell’idrogeno – vicepresidente di H2IT Associazione Italiana Idrogeno, che aggrega imprese, centri di ricerca, cluster tecnologici ed enti che si occupano di idrogeno in Italia, e direttore del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler di Trento, un’istituzione di ricerca multidisciplinare ed eccellenza scientifica che promuove la ricerca per mettere a punto nuove soluzioni energetiche, puntando a trasferirle sul mercato grazie a partnership industriali e territoriali. In particolare, la mission del Centro Sustainable Energy di FBK si fonda su obiettivi di decarbonizzazione, che richiedono un sistema energetico più flessibile con reti elettriche e gas e mediante l’impiego di vettori energetici e di soluzioni di stoccaggio che permettano l’introduzione di energie rinnovabili su larga scala.
Nell’intervista, il dott. Crema delinea la direzione che si sta attualmente seguendo a livello europeo e spiega cos’è la Clean Hydrogen Partnership di cui Hydrogen Europe Research è parte; spiega a che punto è l’Italia nell’attuazione delle linee guida della Strategia nazionale idrogeno, nel breve e nel lungo termine, e come hanno risposto le imprese italiane all’incentivo “Filiera idrogeno rinnovabile” (misura varata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per sostenere lo sviluppo della filiera dei componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile, inclusi i componenti per gli elettrolizzatori). Anche l’Italia, grazie ai finanziamenti del PNRR destinati alla filiera idrogeno, ha infatti dimostrato di essere favorevole a perseguire un modello energetico integrato, in cui fotovoltaico ed eolico operano in sinergia con l’idrogeno e con infrastrutture avanzate di trasporto, grazie anche agli strumenti di intelligenza artificiale.
Nella seconda parte dell’intervista, il dott. Luigi Crema illustra i progetti di ricerca attualmente in corso presso il Centro Sustainable Energy di cui è direttore, alla Fondazione Bruno Kessler di Trento; fa il punto sui veicoli che utilizzano l’idrogeno nei motori a combustione e sullo sviluppo della rete di distribuzione dell’idrogeno per la mobilità sostenibile; infine, ci racconta le novità dell’imminente edizione 2025 di Hydrogen Expo di Piacenza (in calendario dal 21 al 23 maggio) e il focus del suo contributo al ricco programma di seminari tecnici e conferenze scientifiche che riguardano gli ultimi sviluppi tecnologici e normativi del settore.