Inquinamento, fiumi italiani vittime dei rifiuti: uno su tre è di plastica monouso

8 Novembre 2023
rifiuti Tevere ISPRA

Su 12 fiumi italiani, il 35% circa degli oggetti dispersi nei fiumi è di plastica monouso. Lo rivela l’attività di monitoraggio – durata 12 mesi e svolta da Ispra in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Nauta srl – dei macro rifiuti galleggianti di grandezza maggiore di 2,5 cm in 12 fiumi: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto e Tevere.

I risultati preliminari evidenziano che i fattori che più influenzano la presenza dei rifiuti dispersi negli ambienti fluviali derivano da insediamenti urbani. L’attività è inserita all’interno dell’Accordo Operativo tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e ISPRA nell’ambito dei monitoraggi per la Direttiva Quadro sulla Strategia Marina, e ha l’obiettivo di aumentare le conoscenze sull’origine e le modalità di arrivo dei rifiuti in mare, arricchendo l’esperienza già maturata da ISPRA in otto anni di monitoraggio dei rifiuti fluviali alla foce del Tevere.

Per un anno, seguendo un protocollo di ricerca sistematico, sono stati raccolti dati relativi al trasporto di macro litter da parte dei fiumi da postazioni fisse su ponti, localizzati in prossimità della foce. Sono state inoltre studiate le dinamiche di spostamento degli oggetti nei fiumi prima del loro arrivo al mare, rilevando il percorso e la velocità media, grazie all’utilizzo di tracciatori GPS inseriti in contenitori che simulano il comportamento di plastiche galleggianti trasportate dall’acqua.

La larga maggioranza (circa l’85%) degli oggetti avvistati è costituita da materiali di plastica, seguiti dagli oggetti di carta (circa 5%) e di metallo (3%). Inverno e primavera le stazioni con il maggior numero di oggetti avvistati.

La maggior parte dei rifiuti deriva da attività legate alla produzione e consumo di alimenti, anche se per molti oggetti non è stato possibile identificarne l’uso originale a causa della dimensione estremamente ridotta dei frammenti rilevati.

I tracciatori rilasciati nei fiumi hanno invece evidenziato come lo spostamento sia quasi sempre intermittente, con un forte effetto di intrappolamento lungo il corso del fiume. I rifiuti vengono nuovamente mobilizzati da significative variazioni di portata, ma generalmente compiono percorsi brevi, fermandosi in numerose aree di accumulo differenti prima di giungere a mare.

I monitoraggi proseguiranno, anche con il coinvolgimento del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, e permetteranno di avere i trend dei quantitativi di rifiuti dispersi nei fiumi, per modulare le misure per la loro riduzione.

 

Scheda azienda

© Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

materie prime critiche Iren

Nasce RigeneRare, l’hub italiano per il recupero e il riutilizzo delle materie prime critiche e dei metalli preziosi

La piattaforma proposta dal Gruppo Iren intende diventare il punto di riferimento a livello nazionale per lo sviluppo sostenibile della...

celle per batterie BASF and WHW Recycling

BASF e WHW Recycling rendono la produzione delle celle per batterie ancora più sostenibile

I minerali che ne derivano potranno essere riutilizzati come materie prime per la produzione di nuovo materiale.

accadueo 2024

ACCADUEO, l’85% dello spazio disponibile già prenotato

Sono aperte le registrazioni alla manifestazione internazionale per i professionisti del settore idrico, in scena dal 27 al 28 novembre...

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60 Editrice Industriale è associata a:
Anes
Assolombarda

IndustryChemistry

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60

Se vuoi diventare nostro inserzionista, dai un’occhiata ai nostri servizi.
Scarica il mediakit per maggiori dettagli in merito.

La nostra certificazione CSST WebAuditing

Editrice Industriale è associata a: Anes  Assolombarda